mercoledì 15 ottobre 2014

Ero una dormigliona

Dopo le ultime notti passate a camminare al buio, finalmente sono riuscita a trovare un po' di pace e tornare alla mia solita routine notturna: dormire una media  di cinque ore a notte, con uno o due risvegli a intervalli di qualche ora, ma con la sensazione al mattino di aver dormito bene e essere riposata. Ho rinunciato ormai da anni a un sonno prolungato, pensare che, prima che la Rls prendesse il sopravvento, ero una dormigliona... !



La cosa più triste di tutta questa condizione è l'andare a dormire con il timore di non poterlo fare: con la paura di muoversi e muoversi senza trovare pace. Così ogni notte mi avvicino al letto sperando e pregando che non sia una di quelle notti senza pace, in cui nonostante la stanchezza, nonostante gli occhi facciano fatica a rimanere aperti io sia costretta a camminare e muovermi per cercare sollievo.
Purtroppo non tutti comprendono questa condizione, perchè è davvero difficile fare capire a chi mi ascolta di cosa parlo realmente.  Però desidero condividere con chi legge questo blog un brano pubblicato mesi fa in internet, di cui purtroppo non conosco l'autore, che secondo me descrive molto bene non solo la Rls, ma anche come ci si sente a soffrirne.

"Ciao, mi chiamo Sindrome delle gambe senza riposo, ma sono più conosciuta con il mio nome in inglese Restless legs syndrome, per gli amici RLS. Sono in pochi a conoscermi.
Sono una malattia cronica, invisibile, del tuo sistema nervoso centrale. Ormai sono dentro di te e tutte le persone che hai attorno non mi possono vedere, né sentire, ma il tuo corpo mi sente molto bene. Posso attaccarti in qualunque parte del corpo, amo le gambe, ma poi non mi bastano e adoro anche stare nelle tue braccia. Posso causarti smania negli arti, ma anche forti dolori e se sono proprio birichina, mi diverto a farti venir male dappertutto anche per tantissimo tempo di seguito, senza mai tregua.
Ti ricordi quanto tu e la tua energia giravate insieme e vi divertivate? Beh, io ho la capacità di succhiarti tutta quella voglia di fare e in cambio ti do sfinimento. Prova a divertirti ora con me, poi ne pagherai le conseguenze! Io già sorrido, perché anche se pensi di farmi sparire muovendoti, io torno sempre e mi faccio sentire anche più di prima.
(...) Ah sai, posso crearti anche stati d'ansia o addirittura di depressione se non sei abbastanza forte da sopportarmi.
Ti piaceva stare seduto ad una cena a chiacchierare, disteso sul divano, a sonnecchiare davanti alla tv o andare al cinema? Ora non puoi farlo senza di me. Io ci sono! Anche quando sei un bus, in treno e in auto, soprattutto se sei passeggero, vero? Hai fastidio, hai male? Sì, sono sempre io.
(...) Io sono una dura, sono dentro di te e sto crescendo e sono arrivata anche alle tue braccia. Pizzicano? Bruciano? Hai smania? Hai formicolii?
Sai, credo che rimarremo insieme tutta la vita. Spero che a nessun scienziato venga in mente come distruggermi. Io per il momento vivo dentro di te e mi farò sentire spesso, contaci!"

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